Newsletter - Gennaio 2016
21 gennaio 2016
RIFORMA DEL SISTEMA DEL MARCHIO COMUNITARIO

Il 23 marzo 2016 entrerà in vigore il pacchetto di riforme relative ai marchi comunitari, che a partire da tale giorno prenderanno la denominazione di “Marchio dell'Unione europea”.
Con l’entrata in vigore del marchio dell'Unione europea si avrà un nuovo sistema di tassazione che prevederà una riduzione della tassa di base per il deposito della domanda relativa ad un marchio individuale in una classe merceologica, introducendo però tasse addizionali per le classi successive alla prima, e non successive alla terza come previsto sino ad oggi.
Sempre in tema di tasse saranno leggermente più basse rispetto alle attuali quelle per il rinnovo dei marchi, nonché per le domande di opposizione, cancellazione e appello.
Passando ora alle novità introdotte in merito alla rivendicazione dei prodotti e servizi, è stato aggiunto tra i motivi di rigetto della domanda la mancanza di chiarezza e precisione dei prodotti/servizi rivendicati nei nuovi depositi.
La nuova disposizione prevede che se si utilizzano, nella rivendicazione dei prodotti e servizi, termini generali – pur se ricompresi nella classificazione internazionale dei prodotti e dei servizi adottata per la registrazione  dei marchi - tali termini sono interpretati come comprendenti tutti i prodotti e servizi chiaramente coperti dal significato letterale del termine. Tali termini non sono interpretati come comprendenti prodotti e servizi che non possono essere intesi come tali.
I titolari dei marchi comunitari avranno un periodo transitorio di sei mesi (cioè sino al 24 settembre 2016) per apportare le modifiche al registro in relazione alla specifica dei prodotti e dei servizi rivendicati; i marchi per i quali non verrà presentata alcuna istanza di modifica saranno considerati comprensivi unicamente dei prodotti o dei servizi chiaramente coperti dal significato letterale del termine generale.
Per quanto riguarda gli impedimenti assoluti alla registrazione, uno specifico impedimento sarà riferito al conflitto con DOP/IGP, nonché con varietà vegetali e specialità tradizionali garantite.
In particolare, con riferimento alle DOP/IGP, non accedono alla registrazione le domande che hanno per oggetto termini corrispondenti a DOP/IGP riconosciute da accordi internazionali in materia di cui l’Unione o lo Stato membro interessato è parte.
 
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